Una
transumanza notturna di migliaia di alveari si mette in moto quando
sbocciano i fiori. A trasportarli sono i paladini delle api,
apicoltori e apicoltrici che spostano le arnie da un campo coltivato
all'altro durante le fioriture. Sono loro i protagonisti di una
pratica indispensabile alla produzione di cibo e alla sopravvivenza
degli impollinatori. Un nomadismo che fino a qualche decennio fa
poteva sembrare folcloristico. Ora che la popolazione mondiale delle
api registra anno dopo anno un drammatico declino sta diventando
invece un lavoro indispensabile per arginare i rischi di gravi
ripercussioni sulla qualità e la quantità dei raccolti e, in ultima
analisi, sulla possibilità che il Pianeta abbia cibo a sufficienza
per sfamarsi. Secondo un
recente studio,
la quantità di specie di invertebrati impollinatori, in particolare
api e farfalle, minacciate di estinzione è cresciuta del 40%. E
l'associazione per la ricerca sulle api Prevention
of honey bee COlony LOSSes ha
valutato che in 31 paesi del mondo, il tasso di mortalità invernale
delle colonie di api tra il 2014 e il 2015 ha oscillato tra il 5% e
il 25%. "Se un giorno le api dovessero scomparire, all'uomo
resterebbero soltanto quattro anni di vita". La citazione
attribuita ad Einstein probabilmente è falsa, ma rende perfettamente
l'idea sulla posta in palio. (...)
Estratto
dalle inchieste di repubblica questo bellissimo articolo che paragona
gli apicoltori ai pastori, da leggere ecco il link: - Inchieste di Repubblica