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VALLE DEI MOCHENI INFO, ESCURSIONI, STORIA, TURISMO RURALE, AGRITUR E CAMPER, VALLE DEL FERSINA, BAUERNHOF ANDREA, PALU' DEL FERSINA, TRENTINO ALTO ADIGE.
"Agritur Bauernhof Scalzerhof"
lunedì 27 gennaio 2014
Incontro ravvicinato 2 di Marco Tonini (Palù del Fersina)
Etichette:
Marmotte
Ubicazione:
38050 Palu' del Fersina TN, Italia
venerdì 17 gennaio 2014
Il pino Cirmolo (4/5) - Zirbelkiefer Valle dei Mocheni
- Mio padre tagliava i Cirmoli l’ultima luna
calante d’inverno perché a suo dire, in quel periodo la pianta è più asciutta
(contiene meno acqua) e nasconde in se una maggior quantità di olio essenziale -. Camminava tra gli alberi con sguardo curioso e critico studiando le piante, le
valutava per i rami ed il portamento, ne “leggeva” le micro linee verticali
della corteccia e infine decideva -. Il tronco, una volta liberato dai rami veniva
posizionato su dei ceppi per sollevarlo appena
dal suolo e lasciato a stagionare nel bosco per un anno intero; in questo
modo anche la pinosilvina si sarebbe fissata maggiormente nei canali resiniferi
del legno.
- Il profumo rilasciato dal legno
di pino Cirmolo è indubbiamente dovuto alla presenza di “pinosilvina”, un
essenza di olio etero prodotta dalla pianta per difendersi dal gelo intenso
degli inverni alpini -.
Trascorso questo periodo, sempre
l’ultima luna calante d’inverno si trascinava il tronco a valle dritto in
segheria; si tagliavano le assi che a loro volta, accatastate a dovere, dovevano “riposare” all'aria aperta per un
altro anno.
Le assi di pino Cimbro “più
profumate”, durante la stagionatura acquisiscono una sfumatura appena rosata sul lato del taglio; questa
leggerissima, quasi impercettibile variazione di colore sta ad indicare che il
legname è stato ricavato da una pianta cresciuta a quota piuttosto elevata. Le successive fasi di lavorazione
erano sempre molto curate, potrei affermare quasi delicate e portate a termine lasciando
i manufatti rigorosamente “al naturale”.


- Der Duft von Kiefern Cirmolo freigegeben ist zweifellos aufgrund der Anwesenheit von "pinosilvina" Wesen eines von der Pflanze, sich von der intensiven Kälte der Winter mit zu verteidigen, gerade Öl produziert -.
Nach diesem Zeitraum immer der letzte Winter schwindet schleppte den Kofferraum nachgeschalteten gerade Sägewerk sie die Bretter, die wiederum musste "Ruhe" für ein weiteres Jahr zu schneiden. Die Fichtenbrettern Cimbro "duftenden", während der Reife erwerben ein rosa Schatten nur auf der Seite des Schnitts, diese leichte, fast unmerkliche Veränderung der Farbe zeigt an, dass das Holz aus einer Anlage in relativ hohen Anteil angebaut werden. Nachfolgende Verarbeitungsschritte waren immer sehr genau, ich könnte sagen, fast zierlich und beenden lassen Artefakte streng "natürlich".
Die Kiefer Cembro lebte seit vielen Jahrhunderten in den Bergen vor dem Eintritt in das Herz unserer Heimat in Form von Möbeln und Einrichtungsgegenständen, die eine erweiterte Zuschneiden, eine Locke von Hobeln oder Sägen einfach wird sicherlich eine weitere Verwendung und dürfen nicht verbrannt werden soll, hat es nicht verdient das ist absolut in Ordnung.
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Pino cirmolo
Ubicazione:
38050 Palu' del Fersina TN, Italia
giovedì 9 gennaio 2014
Le tre fave (leggende dell'Alta Valle dei Mocheni)
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C’era allora, c’era,
c’era... una vecchia che aveva un mulino. Tutti dicevano che era una strega, o
almeno così credevano, perché le sue ruote non si erano mai fermate e si diceva
anche, che lei era legata a doppio filo con gli spiriti dell’acqua.
Una volta i carrettieri, per
andare dalla Valle dei Mòcheni a Borgo a portar la roba, passavano da Palù, poi
su fino al lago di Ardèmolo e giù dalla Portèla; ma da molti anni non ci
passavano più. Molti carri, con buoi e tutto il resto, erano stati trasformati,
per incantesimo delle acque del lago, in sassi. Ed è per questo che, se voi andate oggi al Lago di Ardèmolo, trovate
sulla riva molti sassi, grandi come carri. Orbene, a quei tempi viveva un
giovane che faceva il carrettiere, doveva andare a Borgo, e non aveva nessuna
voglia di farsi la strada più lunga. Allora andò dalla molinara, che tutti
credevano una strega, e gli chiese aiuto.
- Ohi, molinara, son qui per
chiederti aiuto -, disse il giovane. - Tutti dicono che tu sai tutto, e allora
dimmi, come faccio a passar da Ardèmolo senza che i miei buoi diventino di
sasso? -
- Tu mi stai simpatico caro
mio - disse la vecchietta con grande sospiro, e aggiunse - ascolta bene, quello
che ti dico. Prendi con te tre fave, ma bada bene, devono essere una rossa, una
bianca e una nera. Se vedrai fermarsi i tuoi buoi e mutare in pietra, imboccali
con le prime due fave, quella rossa e quella bianca, poi mangia quella nera e
forzali a camminare con il pungolo-.
Il giovane si procurò le
fave, caricò il carro attaccò i buoi e si mise in cammino.
Arrivato nei pressi del
lago, i due buoi cominciarono a rallentare e fermarsi, come se avessero già le
zampe di pietra. Svelto svelto, il ragazzo diede a loro da mangiare le due fave
e mangiò la terza, quindi cominciò a bastonarli gridando: - Uhh! Moro… Uh!
Brun, che avén magnà tre fave sul digiùn! - L’incantesimo si ruppe, i buoi
ridiventarono di carne e mossero avanti, trascinando il carro fino a Borgo.
tratta da: “Fiaba-Leggenda
dell’Alta Valle del Fèrsina” di Giuseppe Šebesta
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fiabe e leggende.
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38050 Palu' del Fersina TN, Italia
mercoledì 1 gennaio 2014
I Cantori dela Stella
Dal tramonto a notte fonda dell'ultimo giorno dell'anno e nella serata dell'Epifania; si va di casa in casa da un maso all'altro, con la neve la pioggia o al chiarore delle stelle, incuranti del freddo e della fatica i Cantori portano la tradizionale Stella con grande devozione e indubbia tenacia. Un'antichissima tradizione che fonde sacro e profano trasformando questi momenti di canto in qualcosa di surreale, sospeso fra mitologia e storia, passato e presente, la vita e la morte.
- Durante il periodo natalizio, nel corso di alcune serate fissate dalla tradizione, nei paesi di Palù del Fersina e di Fierozzo si svolge il rito della Stella -.
I cantori - portano una grande Stella fissata tramite un perno in cima a un lungo bastone - intonano ad ogni abitazione dei tradizionali canti epifanici, in italiano o in latino. Nel gruppo non vi sono ne croci e nemmeno sacerdoti ma un incaricato si assume il compito di raccogliere offerte per la celebrazione di S. Messe in suffragio delle Anime dei defunti del paese o per le necessità della Chiesa.
I cantori - portano una grande Stella fissata tramite un perno in cima a un lungo bastone - intonano ad ogni abitazione dei tradizionali canti epifanici, in italiano o in latino. Nel gruppo non vi sono ne croci e nemmeno sacerdoti ma un incaricato si assume il compito di raccogliere offerte per la celebrazione di S. Messe in suffragio delle Anime dei defunti del paese o per le necessità della Chiesa.
I due paesi della Valle costituiscono sicuramente una delle aree dove il canto della Stella - un tempo diffuso su tutto l’arco alpino - ha mantenuto la tradizione del rito paraliturgico con i tratti della continuità e regolarità nel corso dei secoli.
Le famiglie aspettano con trepidazione l’arrivo del gruppo conla Stella , che costituisce anche un momento di raccoglimento e del riemergere dei ricordi e delle nostalgie dell’anno -.
Le famiglie aspettano con trepidazione l’arrivo del gruppo con
Le serate dedicate al canto della Stella a Palù sono due: la sera di S. Silvestro iniziando dalla chiesa di Palù dopo la messa pomeridiana, e la serata dell’Epifania con partenza dall'agritur Scazerhof verso le 16.
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La Stella.
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38050 Palu' del Fersina TN, Italia
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